Il Campus di Rimini dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna il 19 dicembre scorso ha presentato alla città del nuovo Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita.

Presso Palazzo Ruffi Briolini, in Corso d’Augusto 237, in un’aula magna gremita di studenti, docenti, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, è andata in scena la ‘prima’ del cosiddetto ‘QuVi’, oltre 3500 mq dislocati su quattro piani con 13 aule didattiche da 382 posti, 25 laboratori di Ricerca, 11 studi docenti e 5 uffici tecnici-amministrativi, 49 tra Professori Ordinari, Professori Associati e Ricercatori, 7 Assegnisti di Ricerca, 6 persone impegnate nel Reparto Tecnico e amministrativo e 2 Tecnici di laboratorio.
Ad illustrare nel dettaglio questa realtà unica a livello nazionale e a riflettere sull’importanza e sull’innovazione che questo Dipartimento rappresenta, sono intervenuti Barbara Bonfiglioli, Vice Presidente Uni.Rimini S.p.a., Giovanni Matteucci, direttore del neonato Dipartimento, Andrea Gnassi, sindaco di Rimini e Ivano Dionigi, Magnifico Rettore dell’Alma Mater di Bologna.

“Questo Dipartimento ha saputo cogliere il vero spirito della Riforma Gelmini – ha sottolineato Barbara Bonfiglioli in apertura di presentazione – ed è un onore per Uni.Rimini, società consortile partecipata da tanti Enti, aver potuto contribuire alla sua nascita: ci abbiamo creduto e abbiamo investito, avviando un dialogo fecondo e reciproco con la città e le istituzioni del territorio. Se il Campus di Rimini oggi è una realtà forte e radicata, il merito va ascritto a questo ventennale lavoro sinergico concertato fra Enti locali e Alma Mater e, in particolare, al dott. Luciano Chicchi che, sino alla fine, ha lottato con tenacia, lungimiranza e impegno per il suo sviluppo”. In onore del dott. Chicchi, Presidente di Uni.Rimini scomparso un mese fa, all’inizio della presentazione è stato osservato un minuto di silenzio.
A seguire, il prof. Giovanni Matteucci, direttore del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, ha mostrato le caratteristiche di questa nuova struttura. Una realtà che ha come fulcro tematico prioritario il vasto campo della Qualità della Vita, intendendo quest’ultima nella sua accezione più ampia, ovvero di elemento complesso che considera il benessere in base allo “stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.

“Il carattere innovativo della struttura –
ha spiegato il prof. Matteucci – consiste nella ricerca di un modello di sapere che prevede la gestione unitaria di problematiche spesso affini o convergenti da parte di discipline che, nel rispetto delle proprie specifiche singole radici, condividono un orizzonte prospettico oggi spiccatamente cruciale e, si potrebbe dire, urgente. Benessere, quindi, come valore non esclusivo, ma inclusivo e diffuso, che interessa la popolazione nel suo complesso e l’individuo nella sua complessità”.
In quest’ottica, il sistema sanitario del territorio, l’industria del turismo e del tempo libero della Riviera romagnola, il distretto della Moda della provincia di Rimini, le PMI impegnate nella produzione di prodotti per l’estetica e per l’industria farmaceutica, le PMI attive nella produzione agro-alimentare di qualità e ad alto grado di innovazione, le aziende termali della Romagna, sono alcune fra le realtà economico-professionali con cui il Dipartimento potrà prioritariamente e immediatamente collaborare.
“Il Dipartimento in Scienze per la Qualità per la Vita vuole contribuire a rendere attrattivo e distintivo questo territorio – ha concluso il prof. Matteucci – e per farlo non si chiuderà in se stesso, ma si aprirà alla città che sarà per noi un grande laboratorio a cielo aperto, il luogo in cui sperimentare e fare Ricerca, mettendo a frutto le nostre conoscenze, finalizzando la nostra creatività”.

Un ringraziamento all’Università di Bologna è venuto dal Sindaco di Rimini,
Andrea Gnassi: “L’Alma Mater – ha detto nel suo intervento – ha creduto in questo nuovo Dipartimento come ad un’occasione non solo per noi ma anche per il Paese: quella di Bologna è l’unica Università che ha scelto di fare qualche cosa di nuovo, guardando non al passato ma in prospettiva”.
La mattinata si è chiusa con il saluto del Magnifico Rettore dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Ivano Dionigi. “Ad ascoltare gli interventi di questa mattina sembra di essere altrove e non in un Paese che, invece, deprime Ricerca, Università, Scuola, Formazione. Non siamo qui per vendere illusioni ma per dire al Paese che noi al declino non ci teniamo”.

Nel suo intervento il Rettore dell’Alma Mater ha preso le mosse da una duplice considerazione: Rimini sta cercando una nuova identità attraverso il Masterplan, mentre l’Alma Mater, seppur forte di un passato glorioso e onorato, ha bisogno di una svolta: il Campus di Rimini può essere il punto giusto per entrambi per ripartire.
“Il nuovo Dipartimento è un unicum italiano e forse anche europeo” – ha detto Dionigi “Misureremo qui la nostra virtù: questa realtà integrata fa giustizia di un dibattito sulla cultura che ha riempito le biblioteche di libri. Ho sempre sostenuto che se i linguaggi sono diversi, la cultura è una sola: Rimini è il banco di prova, con discipline diverse che si fondono per dare vita a qualche cosa di assolutamente nuovo”.
La maggiore difficoltà, secondo Dionigi, sarà calare nella realtà il ‘QuVi’. “Tutti a Rimini sono per l’Università. Ma non basta. Il QuVi dovrà tracimare fuori da Palazzo Briolini e quando accadrà tutti capiranno il valore del Campus di Rimini e non ci sarà più bisogno di fare lunghe anticamere per avere dei finanziamenti.
Certo è che ci vuole concretezza”. Il Rettore ha promesso attenzione alle esigenze della sede di Rimini, ricordando quanto l’Alma Mater ha fatto e come ha sostenuto questa realtà, ma ha puntato il dito contro chi vuole fare a meno di Bologna.”Qualche anno fa qualcuno voleva fare a meno del logo dell’Alma Mater. Io pensavo: “Facciano pure. Moriranno in tre anni”. E non ci sarei andato tanto lontano. Il nostro logo “paga” nel mondo. Ed è imbarazzante vedere come ti trattano nel resto del mondo perché sei dell’Alma Mater: sono stato a Huston, sono stato in Cina, c’erano Rettori che facevano la fila per incontrarmi. Siamo sciagurati a pensare di poter fare a meno di questo logo.
Colleghi – ha chiosato Dionigi – qui siamo tutti in cordata. Nessuno si salva da solo: se ci salviamo, lo faremo tutti assieme”.